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Ho visto la signora Titina oggi per la prima volta e per poco tempo, ma ho percepito la bellezza e la ricchezza della sua persona.
Lei pensa che siamo stati noi a donarle qualcosa con questa visita, ma non sa che, in realtà, è stata lei a regalare un'emozione speciale a noi.
L'emozione derivante da una luce particolare, che solo una persona anziana può donare: la luce dell'esperienza di una vita intera.
Mi piace concludere con una frase di Khalil Gibran, un poeta libanese della fine dell'ottocento: "Cercate il consiglio degli anziani, giacché i loro occhi hanno fissato il volto degli anni e le loro orecchie hanno ascoltato le voci della vita".
È stata un'esperienza bellissima. Vedere quelle persone emozionarsi, non si può descrivere la felicità che ho provato. Grazie a tutti per aver reso felici le persone ma soprattutto me. Roberta c.
Oggi è stato un sabato speciale per me. Pensavo semplicemente di accompagnare mio figlio a una delle tappe di preparazione alla comunione. E invece ho vissuto io, insieme a lui, al parroco, alle catechiste e agli altri bambini, un’esperienza intensa, arricchente e che difficilmente dimenticherò. Fare visita agli anziani, pensare di portare loro qualche minuto di compagnia, di allegria e di sorrisi e tornarsene, invece, più ricchi di prima. Loro hanno ricevuto la comunione e i pensierini dei nostri meravigliosi bambini ma noi, io, siamo tornati a casa con un piccolo grande tesoro. I loro sguardi illuminati dalla gioia di avere la nostra seppur breve compagnia, le strette di mano e gli abbracci forti e pieni di riconoscenza sono stati per me il dono più prezioso di questo Natale. E aver condiviso tutto questo con mio figlio, non ha prezzo. Domani è davvero la domenica della gioia. Antonella una mamma
A me è piaciuto andare in giro per case ad incontrare anziani.
La prima casa che siamo andati a visitare era quella di un’anziana che non poteva alzarsi. Era molto gentile ed era anche sorridente, si vedeva che era felice di incontrarci ….
Beh io continuerei ad elencare tutte le case che ho visto, però, prima cosa non me le ricordo tutte, seconda vorrei raccontare solo una parte che mi ha commosso davvero tanto.
Eravamo in questa casa che appartiene ad un’anziana che ha la sindrome di down. Siamo entrati, abbiamo cantato “Tu scendi dalle stelle” e ad un certo punto si è messa a piangere. Questa è stata l’esperienza più bella della mia vita poiché l’anziana si è messa a piangere perché si era emozionata, non ci credevo! Dopo tutte le case che ho visitato mi sono sentita bene e felice.
Francesca C. 9 anni.
Sabato anche se dicembre era una bella giornata di sole, il colore dei raggi che ci riscaldava é
lo stesso che c'era dentro al mio cuore quando sono andata a fare visita agli anziani della mia parrocchia. Ho provato una grandissima emozione nel portare un messaggio di gioia a casa di persone che trascorrono tanto tempo da sole. Spero che Gesù illumini il loro Natale! Prima di vivere questa esperienza ero felice perché pensavo che avrei donato un sorriso a delle persone che ne avevano bisogno, ma quando sono tornata a casa ho pensato che ero stata io a portare un po' del loro amore con me. Chiara D. 10 anni.
Nel corso di catechismo di mia figlia è arrivata questa richiesta, ovvero se in qualità di genitore ero d'accordo a che Federica, mia figlia appunto, partecipasse a un incontro presso case di anziani e disabili.
In verità, in qualità di genitore, io ormai ragiono in funzione della crescita delle figlie. Intendo dire che, a fronte della scelta se dare o no il consenso, io mi pongo due ordini di ragionamento: 1. se la cosa è sicura per mia figlia 2. se è educativa, istruttiva cioè se serve alla sua crescita sana....
Beh mi rendo conto che, a ragionare così, si perde tanto in altruismo e in spontaneità, ma chi è genitore come me forse può capire.
Orbene la scelta che dovevo fare non era semplice.... Cioè, parliamoci chiaramente, la Chiesa mi chiedeva di far andare mia figlia a casa di estranei e che lei, piccola mia, assistesse alla malattia e alla vecchiaia.
Che fare?...
Ragionando, con il mio bagaglio di vissuto e di sofferenza, mi sono detta che proprio a Federica questa esperienza poteva servire.... Si, perché lei ha solo una nonna piuttosto giovane o giovanile (ora se la nonna- mia mamma legge, si arrabbis pure! ) e una che vede poco.
Insomma lei, a causa anche della prematura scomparsa dei due nonni maschi, non ha idea di cosa sia la vecchiaia e meno che mai la sofferenza umana.
E allora, armata da tutto lo spirito materno ed educativo di questo mondo ho detto si, volevo che Federica partecipasse a patto che potessi andarci anche io (per il n. 1 dei miei motivi ovvero la sicurezza, da madre ansiosa e diffidente quale sono).
Dopo un po', quando avevo anche dimenticato il tutto, tra i miei mille impegni, ecco che mi ritrovo nell'ennesimo gruppo wp.... U mamma!. Quasi leggo avvilita... Sotto Natale, ci mancava il ventesimo gruppo, il ventesimo impegno per le mie figlie....
Comunque sia, ormai avevo detto si e io sono una persona seria... E poi era per il bene di Federica!.
Indi mi presento con Federica al fatidico appuntamento che, ancora non sapevo, mi avrebbe portato a fare una delle esperienze più belle che la vita mi ha concesso di fare con le mie figlie.
Entriamo nella prima casa, dove ad accoglierci c'era una ragazza, giovane donna disabile, seduta su una sedia a rotelle e il suo anziano e adorabile papà (e io che il papà lo ho perso a 20 anni ho un debole per i papà anziani, si sa).... Da subito ho visto e ho imparato qualcosa!.
Non Federica, attenzione, ma io!.
Si, perché io, da madre, mica mi ero soffermata su me e su ciò che avrei visto e semmai avrei imparato anche io qls.....Cioè io mica credevo che a 45 anni e con tante esperienze dolorose alle spalle, avevo bisogno di vedere altro....Mica pensavo mi mancasse la gratitudine verso il Signore e verso la vita.
Ma ho imparato.
Ho visto qualcosa a cui non avevo pensato.
Ho visto i volti delle persone anziane, malate, sole e con quanto altro di triste la vita riserva, davanti ai bambini!.
Io che ho 2 figlie non mi ero resa conto di questo. Di quanto il Natale siano i bambini, sia nei lori occhi.
E non mi ero mica resa conto di quanta magia sia carico un sorriso di un bambino e una sua poesia....
Io che di poesie, con 2 figlie, ne ho sentite tante, come ho potuto pensare che queste poesie non mancassero a chi non ce le ha?.
E così ho visto sorridere donne davanti alla tenerezza dei bambini, ai loro doni...mi sono resa conto che la ricchezza più grande sta nel saper comprendere quanto potere ha la bontà e dolcezza di un bambino.
E ho pensato al Natale!
Si il Natale è questo infondo.
Un bambino che nasce e dona la vita al mondo. Alla fine non è sufficiente essere grati al signore per ciò che siamo e abbiamo....ma per capire il Natale bisognava proprio assistere alla reazione di adulti che sanno cos'è la vita e la sofferenza davanti alla gioia dei bambini.
E niente, questo ho imparato.
Ho imparato che non sono solo una madre ma anche una donna che ha la fortuna di vedere spesso bambini. Ho imparato che il segreto della vita è apprendere da loro e farci regalare da lori ciò che hanno innato e che spesso dimentichi.
Roberta una mamma
La prima anziana si chiamava Anna, era gentile, ed è stata contenta e ci ha anche regalato le caramelle.
A tutti gli anziani abbiamo cantato tu scendi dalle stelle, abbiamo dato il lavoretto e alla fine il parroco ha dato l'ostia per la comunione.
Anche la seconda anziana era davvero gentile, però non si sentiva tanto bene.
L'ultima anziana si chiamava Giulia anche lei è molto simpatica aveva una balcone dove si vedeva tutta Napoli questa esperienza ci è piaciuta molto, speriamo di rivederla presto Gabriele Maria e Niccolò m.
Sabato 14 dicembre 2019
Sabato anche se dicembre era una bella giornata di sole, il colore dei raggi che ci riscaldava é lo stesso che c'era dentro al mio cuore quando sono andata a fare visita agli anziani della mia parrocchia. Ho provato una grandissima emozione nel portare un messaggio di gioia a casa di persone che trascorrono tanto tempo da sole. Spero che Gesù illumini il loro Natale! Prima di vivere questa esperienza ero felice perché pensavo che avrei donato un sorriso a delle persone che ne avevano bisogno, ma quando sono tornata a casa ho pensato che ero stata io a portare un po' del loro amore con me.
Chiara 9
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